Catalogazione dei Beni demo-etno-antropologici

La catalogazione dei beni demo-etno-antropologici (DEA) con la scheda BDM (Beni demo-etno-antropologici materiali) e la scheda BDI (Beni demo-etno-antropologici immateriali).


Tecnicamente si definisce come oggetto di catalogazione il bene che abbia rilevanza dal punto di vista artistico, storico o demo-etno-antropologico ai fini della conoscenza, della tutela, della conservazione, della valorizzazione e della gestione, ovvero un bene veicolo di cultura.

Il sistema di catalogazione elaborato dall’ICCD (Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione) ha individuato nella scheda l’unità di catalogazione, alla quale deve corrispondere un bene culturale oggetto della schedatura.

Così, per catalogazione dei beni demo-etno-antropologici (DEA) s’intente generalmente qualsiasi intervento orientato a classificare, a tutelare e a valorizzare prodotti che si configurano come opere dell’attività umana. In questo progetto l’ICCD propone due tipologie di schede per la catalogazione di questi specifici beni:

  • Scheda BDM (Beni demo-etno-antropologici materiali)
  • Scheda BDI (Beni demo-etno-antropologici immateriali)

Il processo di catalogazione è anticipato dall’apertura di una campagna di catalogazione, precedentemente progettata, da affidare a un antropologo catalogatore, figura professionale che possiede un sapere scientifico e assieme tecnico, e a cui compete la responsabilità scientifica di individuare un bene come culturale.

Si consideri che dal momento in cui un bene è identificato come bene culturale e viene catalogato nel catalogo nazionale, lo stesso è riconosciuto come bene culturale dallo stato.

L’antropologo catalogatore in questa pratica, oltre ad assumersi la responsabilità scientifica della campagna di catalogazione, conosce e applica specifiche competenze scientifiche proprie della pratica etno-antropologica (ricerca sul campo con conseguente produzione di documenti audio-visivi) e assieme competenze tecniche, normative e di editing per la compilazione delle schede di catalogo.

Oggetto della scheda BDM  e della scheda BDI sono dunque beni antropologici materiali e immateriali. Le schede sono predisposte, valorizzate e normate dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione che stabilisce gli standard catalografici, e viene compilata attraverso una specifica campagna di catalogazione sul Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGECweb) e di seguito pubblicate sul sito dell’ICCD.

Ai sensi della Convenzione UNESCO 2003 per la presentazione di proposte di candidature alla Lista rappresentativa, gli inventari del patrimonio culturale immateriale italiano sono stati redatti utilizzando la scheda BDI ridotta per un totale, nell’agosto 2016, di 9 inventari per un totale di 226 schede.

Attualmente gli inventari per la presentazione di proposte di candidature vengono redatti utilizzando il modulo informativo MODI – Applicazione alle entità immateriali, informatizzato nel Sistema Informativo Generale del Catalogo (SIGECweb).

Ciao, sono Sergio Straface e sono un Antropologo. Mi occupo di ricerca etnografica e lavoro nel Marketing e nel Management dei Beni Culturali e del Territorio. Qui scrivo di tradizioni popolari e folklore – ricette e food – religiosità popolare – reportage – comunità storico-linguistiche calabresi – abbazie, chiese, conventi e santuari… insomma tutto quello che ha a che fare con l’universo etno-antropologico soprattutto in Calabria. Vai al Blog

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