Ciminà
Ciminà è un piccolo borgo di poco meno 600 abitanti della città metropolitana di Reggio Calabria in Calabria…
Il nome Ciminà deriva dal greco kyminà, ovvero luogo dove abbonda il cumino selvatico o ciminaia. Sorge nel comprensorio di Locri, antica Locri Epizefiri tra le più importanti e influenti colonie magnogreche. E ancora, Ciminà si trova nel Parco Nazionale dell’Aspromonte, nei pressi dell’area ellenofona calabrese conosciuta come Bovesìa. O anche area grecanica.
Le origini
Secondo alcuni storici la nascita del comune di Ciminà risale al 1453 quando, colonie greche e albanesi fuggendo dall’avanzata turca trovarono riparo presso il singolare monte Tre Pizzi. Anche se sono evidenti le origini magnogreche. Altri storici, infatti, fanno risalire le origini di Ciminà alla distruzione di Locri quando nel X secolo fu attaccata dai musulmani. E al conseguente esodo della popolazione nell’entroterra circostante e in particolare di pastori.
Produzioni
In ogni modo, si tratta di uno dei luoghi tra i più importanti della zona per via dell’economia agro-pastorale. Con la produzione del famoso Caciocavallo di Ciminà, di pecorino e altri prodotti caseari e divenne comune del 1811, sotto la giurisdizione di Gerace. Situazione che non mutò con il riordino amministrativo della Calabria disposto dai Borboni nel 1816.
Ciminà conserva ancora un centro storico di notevole interesse architettonico. Sormontato dal suggestivo monte Tre Pizzi e raccolto tra le 2 Chiese principali affacciandosi nella valle della fiumara Condojanni. Il borgo si caratterizza per le abitazioni costruite in pietra tufacea, una a ridosso dell’altra, con vie così strette quasi a costituire un labirinto.
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