Marcedusa
Marcedusa (Marçëdhuza in arbëreshë) è un piccolo borgo di poco più di 442 abitanti in provincia di Catanzaro in Calabria le cui origini pare risalgano all’età magno-greca. I primi documenti ufficiali, però, fanno risalire la nascita di Marcedusa nel periodo Svevo, e precisamente nel 1225 quando Federico II di Svevia concesse all’Abbazia di Sant’Angelo de Frigillo (edificata nei pressi di Marcedusa) la libertà di poter usufruire del sale del torrente Salinello e del fiume Neto.
Di seguito Marcedusa fu profondamente e definitivamente caratterizzata culturalmente e per l’assetto urbano, a partire dal 1448, con l’insediamento delle milizie Albanesi giunte in Italia al seguito di Giorgio Castriota Scanderbeg e Demetrio Reses alleate agli Aragonesi contro gli Angioini. Pare che qui l’esercito albanese formò un avamposto militare per la difesa della Calabria. Marcedusa ha oggi perso l’originario rito bizantino, anche se mantiene ancora la cultura, l’abito tradizionale, i riti e tra i più anziani anche la lingua arbëreshë.
Marcedusa, infine, fu parte del feudo di Mesoraca (comune limitrofo in provincia di Crotone) fino al 1809 quando ottenne definitivamente l’autonomia comunale. Durante il periodo francese, e precisamente nel 1806, Marcedusa fu teatro di un clamoroso agguato da parte di un gruppo cospicuo di briganti ai danni dei soldati francesi qui assegnati. Le cronache locali raccontano di un cruento attacco che provocò la morte di oltre 10 francesi e di circa 40 briganti che ebbero la peggio e furono costretti a ripiegare in Sila.
Il principale luogo di culto di Marcedusa è la Chiesa di Sant’Andrea Apostolo (Santo patrono del paese).
Lascia un Commento
Vuoi partecipare alla discussione?Sentitevi liberi di contribuire!