Massimo Canevacci

Massimo Canevacci

…un nuovo nesso arte-etnicità libera plurali differenze del non-identico attraverso l’autorappresentazione. Una nuova antropologia non confligge contro le tassonomie solo per decostruirle, quanto per affermare nuove visioni costruzioniste.

Massimo Canevacci, sposato con l’artista Sheila Ribeiro, è un etnografo e antropologo italiano nato a Roma il 12 agosto 1942. Laureato con una tesi sulla Scuola di Francoforte, Massimo Canevacci è diventato, di seguito, professore di Antropologia culturale presso la Facoltà di scienze della comunicazione dell’Università Sapienza di Roma. Attualmente insegna presso l’Istituto di studi avanzati dell’Università di San Paolo in Brasile.

Antropologia e carisma

Massimo Canevacci è dotato di grande carisma. Nella sua riflessione etno-antropologica ha continuato a sviluppare le teorie della Scuola di Francoforte, lasciandosi contaminare creativamente dalle teorie cibernetiche, in particolare da Gregory Bateson. Ha così ideato nuove dialettiche interpretative che lo hanno portato a sviluppare concetti come cultura sincretica, metropoli comunicazionale, multivista. E ancora, tensioni tra auto-ed etero-rappresentazione, identità molteplici, polifonia, ubiquità

Massimo Canevacci è particolarmente noto per i suoi preziosi contributi agli studi sulle culture native come i Bororo e gli Xavante del Brasile centrale. Così come sulle metropoli contemporanee. Sulle trasformazioni contemporanee della comunicazione digitale. Alle culture e alle arti digitali, nonché sulla didattica sperimentale che oltre presso i classici luoghi di cultura Massimo Canevacci applica presso i social network.

Principali opere di Massimo Canevacci:

  • La città polifonica. Saggio sull’antropologia della comunicazione urbana, 1997.
  • Antropologia della comunicazione visuale. Feticci, merci, pubblicità, cinema, corpi, videocassetta, 2001.
  • Didattica etnografica sperimentale, 2002.
  • Cultura estrema. Mutazioni giovanili nei corpi delle metropoli, 2003;
  • Sincretismi. Esplorazioni diasporiche sulle ibridazioni culturali, 2004.
  • Una stupita fatticità. Feticismi visuali tra corpi e metropoli, 2007.
  • La Linea di Polvere, 2007.
  • Antropologia polifonica. Fieldword teorico ed empirico cross-culturale, 2012.
  • The Line of Dust: Bororo Culture Between Tradition, Mutation e Self-Representation, 2013.
  • Sinkrética. Esplorazioni etnografiche sulle arti contemporanee, 2014.
  • Fake-in-China. Viaggio di superficie nel paese che sta cambiando il mondo, 2014.
  • Caccia funebre, 2017.
  • La linea di polvere. La cultura bororo tra mutamento e auto-rappresentazione, 2017.
  • Antropologia della comunicazione visuale. Esplorazioni etnografiche attraverso il feticismo metodologico, 2017.
  • La città polifonica. Saggio sull’antropologia della comunicazione urbana, 2018.
  • Minima viralia. La solitudine non solitaria di un antropologo in quarantena, 2020.
  • Pigneto. Periferia centrale, 2021.
  • Meta-feticismo. Un’etnografia esplorativa oltre la reificazione, 2022.
  • Stupore indigeno. Le culture native in Brasile tra rituali iniziatici e sfide digitali, 2023.

Ps: la foto è tratta da Google Immagini.

Ciao, sono Sergio Straface e sono un Antropologo. Mi occupo di ricerca etnografica e lavoro nel Marketing e nel Management dei Beni Culturali e del Territorio. Qui scrivo di tradizioni popolari e folklore – ricette e food – religiosità popolare – reportage – comunità storico-linguistiche calabresi – abbazie, chiese, conventi e santuari… insomma tutto quello che ha a che fare con l’universo etno-antropologico soprattutto in Calabria. Vai al Blog

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