Occitani
La comunità Valdese s’insediò a Guardia Piemontese tra il XII e il XIII secolo arrivando dal Piemonte. Parrebbe che in quei secoli, nonostante la loro evidente diversità, gli occitani qui vissero senza conflitti e in armonia con le comunità cattoliche circostanti, comunque caratterizzando fortemente con le loro tradizioni il centro abitato e li valli circostanti.
Di seguito, però, gli occitani di Calabria furono colpiti dalla crociata del Cardinale Michele Ghislieri (poi Papa Pio V). E’ la strage del 5 giugno 1561, conosciuta storicamente come la strage dei Valdesi di Guardia Piemontese con l’uccisione di gran parte della popolazione.
L’inquisizione impose addirittura l’uso di porte munite di spioncino apribile solo dalla parte esterna per consentire ai frati domenicani di controllare la vita privata degli ex eretici scampati al massacro.
Anche a Guardia Piemontese, così come nelle altre due minoranze storico-linguistiche calabresi (presso gli Arbëreshë e nell’area Grecanica), sono ancora fortissime le tracce originarie come presenza linguistica e culturale per esempio nella toponomastica, nell’onomastica e nel cosmo etno-antropologico: la lingua Occitana è ancora diffusa e parlata anche dai più giovani, e le loro specifiche tradizioni attingono dall’universo simbolico-rituale occitano.
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