Scheda BDI
La catalogazione dei beni demo-etno-antropologici (DEA) con la scheda BDI (Beni demo-etno-antropologici immateriali).
Per catalogazione dei beni demo-etno-antropologici (DEA) s’intente generalmente qualsiasi intervento orientato a classificare, a tutelare e a valorizzare prodotti che si configurano come opere dell’attività umana. L’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione (ICCD) propone due tipologie di schede per la catalogazione di questi specifici beni:
- Scheda BDM (Beni demo-etno-antropologici materiali)
- Scheda BDI (Beni demo-etno-antropologici immateriali)
I beni demo-etno-antropologici immateriali (oggetto di compilazione della scheda di catalogo BDI) sono quei beni culturali posti in rilievo nell’ambito del patrimonio demo-etno-antropologico da Alberto Mario Cirese e da lui definiti volatili, cioè beni che vanno perduti per sempre se non vengono fissati su memorie durevoli.
Il bene demo-etno-antropologico immateriale diventa rilevabile esattamente perché prende vita in una performance e, terminata la performance, termina la sua esistenza osservabile. Oggetto di una scheda di catalogo BDI è dunque una performance, un elemento culturale come una festa, una cerimonia, un canto, una ricetta, un rito, un sapere, una tecnica e altro ancora.
La catalogazione dei beni demo-etno-antropologici immateriali, attività svolta dall’antropologo catalogatore, considerata la natura volatile di questi beni, va fatta con dati rintracciabili nelle documentazioni già esistenti da integrare necessariamente con notizie raccolte sul campo, con l’obiettivo di produrre la documentazione necessaria per la compilazione della scheda di catalogo, così come la produzione della documentazione da corredo della stessa come audio-visivi con registrazioni, riprese sonore, riprese videocinematografiche e fotografiche.
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