Tarsia

Tarsia è un comune di circa 2.000 abitanti in provincia di Cosenza, in Calabria

Tarsia è probabilmente uno tra i più antichi borghi della valle del Crati. Il borgo sorge su uno sperone roccioso e presenta, all’estremità dell’abitato, si trovano i resti di un castello normanno e una torre anch’essa Normanna.

La storia

Secondo il Barrio, il Fiore ed altri scrittori, Tarsia è l’antica Caprasya, o Caprisia o Caprese. In ogni modo le sue origini sono incerte. La sua posizione strategica fanno comunque emergere le caratteristiche strategiche medievali. Così, in questo periodo, Tarsia raggiunse un primato di notevole importanza. E questo perché fu elevata a Contea, privilegio ricevuto per la sua posizione geografica e per i suoi vasti possedimenti.

La Contea di Tarsia passò nel corso del XIV° secolo ai Ruffo, ai Sangineto, ai Sanseverino. Quindi fino al 1606, fu di pertinenza dello Stato di Bisignano. Di seguito Tarsia fu feudo degli Spinelli che lo tennero fino all’eversione della feudalità.

L’allevamento di bovini e di ovini è molto sviluppato e dà vita ad un ottimo mercato. I prodotti dell’agricoltura sono frutti, cereali e olive.

Gli edifici religiosi

Tra i principali edifici religiosi si ricordano la Chiesa dei Santi Pietro e Paolo del XVI secolo. La Chiesa è dotata di una facciata semplice in cui si apre un portale con arco a tutto sesto poggiante su piedritti e due finestre laterali. La Chiesa della cintura edificata nel XVIII secolo. Il sagrato, a cui si accede per mezzo di una scalinata, è delimitato da una balaustra.

E ancora, la Chiesa di Santa Maria del Seggio del XVI secolo. Ha una facciata semplice in cui si apre un portale con arco a tutto sesto poggiante su piedritti e due finestre laterali.

Il campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia

Durante la seconda guerra mondiale Tarsia ospitò il più grande campo di concentramento fascista d’Italia, il campo di internamento di Ferramonti. Qui furono rinchiusi prevalentemente ebrei stranieri e minoranze etniche ritenute nemiche dal regime fascista come slavi, greci, cinesi.

Il campo fu liberato dagli inglesi il 14 settembre 1943.

Ciao, sono Sergio Straface e sono un Antropologo. Mi occupo di ricerca etnografica e lavoro nel Marketing e nel Management dei Beni Culturali e del Territorio. Qui scrivo di tradizioni popolari e folklore – ricette e food – religiosità popolare – reportage – comunità storico-linguistiche calabresi – abbazie, chiese, conventi e santuari… insomma tutto quello che ha a che fare con l’universo etno-antropologico soprattutto in Calabria. Vai al Blog
 

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