Il Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana di San Giovanni in Fiore in Calabria
Il Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana presso l’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore in provincia di Cosenza. Considerato tra i musei etnografici più interessanti del Sud Italia, espone oggetti connettivi, autentici capolavori di arte e cultura popolare…
Tutte le rappresentazioni del passato sono invenzioni di persone che parlano del passato (Heinz von Foerster).
Un’introduzione
Heinz von Foerster fu un grande anzi grandissimo cibernetico. Appassionato d’illusionismo e di robot music, colui che seppe combinare fisica e filosofia nonché intimo amico di Gregory Bateson, von Foerster fu definito antropologo della scienza e terapeuta del linguaggio. Ma prima ancora fu tra i promotori dello sviluppo della seconda cibernetica o cibernetica di secondo ordine, la cibernetica dei sistemi che osservano, superando la prima cibernetica, la cibernetica dei sistemi osservati. Quella di Norbert Wiener e John von Neumann per intenderci.
E allora, sostenere che tutte le rappresentazioni del passato sono invenzioni di persone che parlano del passato è un po’ come dire che il passato non esiste. E in effetti il passato non esiste se non nelle nostre invenzioni retoriche. Vedi pure i ricordi che spesso vanno a posizionarsi in luoghi, spazi, oggetti e persone magari in qualche modo presenti nella propria infanzia. Lì dove c’è ancora spazio per il romanticismo.
Bene, il mio romanticismo etnografico è posizionato esattamente a San Giovanni in Fiore e ancora più precisamente in una serie di fotografie. Fotografie sbiadite che parlano del mio passato, quello iniziatico, impossibile da ricordare ma con emozioni e ricordi di certo incarnati da qualche parte.
Un inciso: il bimbo sono io, la signora la chiamavamo mamma Cecia, e la fattoria era in contrada Bonolegno. Correva l’anno 1977…
San Giovanni in Fiore
San Giovanni in Fiore (o meglio Sangiuvanni) si trova in provincia di Cosenza. Si tratta del più vasto e popolato centro abitato della Sila, nel Parco nazionale della Sila, ricco di tradizioni e con i suoi circa 17.000 abitanti (i Sangiuvannisi) è anche il centro più popolato dei comuni italiani oltre i 1.000 metri. Pare, inoltre, che San Giovanni in Fiore diede i natali e vissero grandi persone, persone che si resero artefici di storie incredibili.
Così, per risalire al nome e all’origine della capitale della Sila dobbiamo ritornare tra la fine del XII secolo e l’inizio del XIII. Esattamente il periodo storico in cui il grande Abate Gioacchino da Fiore costruì qui un Protocenobio, ricostruito nel 1215 poco distante dai monaci orfani di Gioachino a seguito di un clamoroso incendio. Era l’Abbazia Florense.
Per continuare con qualche altro nome, fu esattamente a San Giovanni in Fiore dove furono catturati i fratelli Bandiera, successivamente giustiziati nel luglio 1844 per via del loro tentativo di sollevare le popolazioni locali del Regno delle Due Sicilie contro il governo di Ferdinando II nel progetto di unificazione nazionale.
Gli oggetti del Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana
E allora, oggi il pian terreno e il primo piano dell’ala est dell’Abbazia Florense ospitano il Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana. Inaugurato nel 1984 e considerato tra i musei etnografici più interessanti del Sud Italia.
E ancora, qui è annesso l’incredibile fondo fotografico Saverio Marra, autore di una documentazione fotografica autentico capolavoro di antropologia visuale.
La storia che non ho ancora raccontato è che dietro gli oggetti ci sono persone e dietro le persone oggetti, perché capita che alcune persone siano più speciali di altre così come i loro oggetti. Oggetti che poi a qualcuno viene in mente di musealizzare per liberarli dalla storia e consegnarli per sempre alla contemporaneità atemporalizzata. All’immaginazione ancora non immaginata e in attesa di essere raccontata.
Oggetti capaci di estraniarci dal presente per proporre visioni multiple. Come due specchi inclinati di qualche grado che proiettano immagini della stessa immagini e senza soluzione di continuità. Esattamente come gli oggetti esposti nel Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana di San Giovanni in Fiore. E in questo le foto di Saverio Marra ci danno un grande aiuto.
Il Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana
Il Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana è ospitato nel pian terreno e il primo piano dell’ala est dell’Abbazia Florense di San Giovanni in Fiore.
Le 7 sezioni del museo espongono, tutte, manufatti della cultura contadina e delle tradizioni popolari riconducibili appunto all’economia, al lavoro tradizionale e alla storia socio-antropologica della capitale della Sila.
Le principali sezioni del museo:
- Attrezzi di lavoro;
- Economie, tecniche e produzioni tradizionali;
- Atti e documenti della storia sociale;
- Paesaggio e l’architettura popolare;
- Cerimonie, magia e religine;
- Cultura orale e musicale;
- Cultura figurativa e iconografica.
Il linguaggio museografico è curioso e assieme ben pensato. Alla vasta esposizione di oggetti recuperati in paese e nelle campagne circostanti è affiancata l’esposizione delle produzioni di antiche botteghe artigiane di tradizione locale. Come la lavorazione della pietra, l’ebanisteria, l’oreficeria, la tessitura e la bottega del calzolaio.
E’ presente anche una sala con l’esposizione dell’arredo domestico tradizionale con tutti gli utensili che erano in uso in cucina e nelle stanze da letto.
In ogni modo le opere esposte nelle 7 sezioni del Museo sono manufatti connettivi, sono opere che continuano a raccontare storie di luoghi e di persone. Raffinata espressione della vocazione pratica, estetica e simbolica delle genti e della cultura di quest’area della Calabria. Si tratta di manufatti che avevano e che in diversi casi ancora oggi hanno un efficace valore d’uso.
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Non solo oggetti…
E allora diventa essenziale vedere gli oggetti esposti nel Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana di San Giovanni in Fiore come uno dei due specchi. Qui emozioni, ricordi, immagini più qualcos’altro sono armonicamente connessi. E ri-animati dalla necessità di raccontare storie di persone e anche di cose. Sono storie memorabili e assieme potenti.
Ma prima ancora, per vedere persone dietro questi oggetti occorre fare uno sforzo d’immaginazione, una specie di etnofiction per prendere in prestito una categoria cara a Marc Augé. In questo luogo immaginato possiamo finalmente vedere animarsi persone con memorie non ancora immaginate, però capaci di dialogare con un presente che ci sfugge anticipato da un futuro possibile. E magari con nuove idee e repertori inediti.
Così in questo luogo, in questo specchio, gli oggetti esposti nel Museo Demologico dell’Economia del Lavoro e della Storia Sociale Silana di San Giovanni in Fiore proiettano immagini di persone e anche di luoghi.
Un’altro inciso: la mia persona ha un nome, Battista (prozio paterno), il luogo invece è Bonolegno…
A presto, Sergio.
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