La Varia di Palmi in Calabria

La Varia di Palmi: un esclusivo patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO

La Varia di Palmi è un imponente carro scenico, alto 16 metri e pesante circa 20 tonnellate, che simboleggia l’assunzione in cielo della vergine Maria con in cima l’Animella e u Patraternu trasportato a spalla da circa 200 Mbuttaturi l’ultima domenica di agosto…

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Guarda, guarda là! Hai visto?’
‘No… non ho visto’
‘Niente di male’.
‘Guarda, guarda là! Hai visto?’
‘Non vedo un bel niente’.
‘Ah! Ora capisco qual è il tuo problema. Non puoi vedere le cose che non sai spiegare. Cerca di dimenticarti delle spiegazioni e comincerai a vedere’
(Carlos Castaneda).

La festa, una breve premessa

Il grande antropologo e storico delle religioni Vittorio Lanternari, nel suo Antropologia religiosa. Etnologia, Storia, Folklore, ricordava come la festa in genere si presenta di per sé come una sfida contro tutte le componenti negative dell’esistenza, e quindi a favore di quelle positive.

In effetti, uno dei caratteri essenziali della festa è rappresentare in termini simbolici l’incontro-scontro dell’uomo con le forze cosmiche preposte al suo rapporto con la realtà. E questo come soggetto singolo e insieme come membro di una comunità.

Bene, non c’è società umana che nel suo spazio e nel suo tempo non abbia dato posto nella sua vita comunitaria alla festa. E ogni festa è carica di significati culturali spesso dettati da bisogni locali e assieme globali, da attese presenti e assieme storiche, da un come se che da un futuro immaginato irrompe in un qui e in un ora.

Così, ci sono feste dove elementi drammatici e di gioia collettiva s’intrecciano con prepotenza e mistero generando un’atmosfera particolarmente partecipata. Sono quelle feste che, come Don Juan, suggeriscono di dimenticarci delle spiegazioni. Quasi per mostrare in tutta la loro complessità e spettacolarità come gli esseri umani siano capaci a sviluppare un’arte raffinata che coinvolge e assieme sconvolge.

E’ l’arte del popolo, un’arte popolare che tende alla complessità, esattamente come avviene per il complesso impianto rituale della Varia di Palmi.

Palmi

E allora, Palmi, città della provincia di Reggio Calabria sul versante tirrenico Calabrese nel territorio conosciuto anche come Costa viola. Importante centro culturale che ha dato i natali al compositore Francesco Cilea e al letterato Leonida Repaci. Qui visse San Fantino la cui cripta con le sue spoglie è un esclusivo luogo di culto cattolico.

Inoltre, Palmi ospita il Museo Calabrese di Etnografia e Folklore Raffaele Corso, considerato uno dei più rilevanti musei etno-antropologici del Sud Italia. E ancora, Palmi è famosa per la festa di San Rocco conosciuta come il corteo degli spinati e anche per la Varia. Inserita nell’elenco dei patrimoni immateriali dell’umanità dell’UNESCO.

Bene, come spesso accade per le grandi feste tradizionali anche per la Varia di Palmi conosciamo la sua leggenda di fondazione. Una leggenda di fondazione che però s‘intreccia con la storia e che, come non sempre accade, è segnata da itinerari e rotte incredibili. Sono itinerari e rotte che incredibilmente uniscono punti geografici e momenti storici molto distanti tra loro quasi a suggerire un singolare disegno divino.

La leggenda di fondazione della Varia di Palmi

Come già sappiamo la Varia di Palmi è un carro votivo, una macchina scenica che rappresenta l’assunzione in cielo della Vergine Maria, e Palmi deve l’origine della sua festa alla città di Messina. E allora, i luoghi della leggenda di fondazione sono Messina, Gerusalemme e Palmi, mentre le date il 42 d.C., il 1571 e il 1582, i personaggi, invece, la Vergine Maria, San Paolo e San Luca.

Così, quando i Messinesi appresero la notizia della morte di Maria per renderle omaggio decisero di inviare a Gerusalemme una delegazione cittadina, delegazione accompagnata da San Paolo. A questo punto, la tradizione vuole che la madre di Cristo, per riconoscenza, abbia concesso alla delegazione messinese una lettera e una ciocca dei suoi capelli che la delegazione di San Paolo riportò nella città dello stretto nel 42 d.C.

La lettera pare contenesse un messaggio di benedizione e di promessa di protezione rivolta alla città così, da quel momento, la Vergine Maria divenne la protettrice di Messina. Accadde allora che i messinesi ricambiarono la protezione portando in processione un quadro realizzato da San Luca che riproponeva la scena dell’assunzione in cielo di Maria prima, e di seguito un sofisticato carro allegorico.

La peste

Nel 1571 una funesta peste devastò Messina provocando migliaia di vittime. Si racconta che gli abitanti di Palmi prestarono aiuto ai Messinesi con viveri, medicinali e addirittura ospitando alcuni Messinesi presso le loro abitazioni inaugurando un’amicizia che durerà nei secoli. Un’amicizia profonda che i Messinesi ricambiarono donando alla città di Palmi la Sacra Lettera di protezione di Maria e un capello della Vergine, capello arrivato a Palmi pare l’11 gennaio 1582.

Da questo momento i Palmesi iniziarono a venerare la Madonna della Sacra Lettera celebrandola portando in processione un carro votivo prima il 15 agosto, il giorno dell’Assunzione. Di seguito l’ultima domenica di agosto per evitare di farla coincidere con il giorno caro agli amici Messinesi.

La macchina scenica

È giusto anticipare che la Varia di Palmi è inserita nel Patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO dal 2013 e rientra nella Rete delle grandi macchine a spalla italiane. Per intenderci con la Macchina di Santa Rosa di Viterbo, la Festa dei Gigli di Nola e la Faradda di li candareri di Sassari.

E ancora, la Varia di Palmi si presenta come una spettacolare nuvola bianca sospesa nel cielo, alta 16 metri e pesante circa 20 tonnellate. Con un’imponente struttura in ferro rivestita di cartapesta eretta su una base in legno di quercia, detta u Ccippu in dialetto locale.

Così, se le altre macchine a spalle della rete italiana sono processioni più o meno danzanti di grandi torri, colonne o ceri di metallo o di legno, la Varia di Palmi è la processione di un imponente carro votivo che rievoca scenicamente l’assunzione in cielo della vergine Maria, esattamente come ci ricorda la sua leggenda di fondazione. E su questa nuvola sono sospese figure umane in carne e ossa.

La scena dell’Assunzione

E allora, in ordine di altezza, su u Ccippu prendono posto i 12 Apostoli, 12 ragazzi vestiti con abiti storici Palestinesi. Sulla base della nuvola, invece, sono disposti 30 Angioletti, tutti di un’età compresa tra i 7 e gli 11 anni e naturalmente vestiti da Angeli. Seguono 12 bambine sedute su altrettanti seggiolini disposti sulla ruota persiana, una ruota girevole azionata a mano da due uomini e collocata alla base della Varia di Palmi. E ancora, in diverse posizioni, e a diverse altezze, sono collocati altri Angioletti, anch’essi in abito.

All’apice della struttura, esattamente a 16 metri di altezza e ben imbracata su un seggiolino, siede l’Animella. Si tratta di una bambina di 11 anni che, con un esclusivo abito da cerimonia di colore bianco con ricami in oro e con una fascia a tracolla e in vita di colore azzurro. Interpreta il ruolo di Maria assunta in cielo tracciando con la mano destra e per tutta la durata della processione il segno benedicente della croce.

Infine, poco più in basso dell’Animella, e in piedi su un piedistallo, svetta u Patraternu, il Padreterno che con il braccio teso sorregge l’asta alla quale è assicurata la bambina. U Patraternu è un uomo di quaranta anni circa che indossa una tunica bianca bordata con una greca dorata, un mantello rosso con bordi in oro, una fascia a tracolla di colore giallo e una sacca a tracolla di colore rosso.

Tutte le parti rotanti della macchina scenica sono attivate manualmente da un meccanismo che ne permette il movimento simultaneo. Per concludere, più o meno al centro della macchina scenica, è posizionato da un lato il sole e la luna dall’altro, il primo dorato la seconda argentata, con 4 bambole per ogni astro. Completa la Varia di Palmi il globo terrestre, una colomba bianca e numerose stelle di diversi colori.

La preparazione alla festa

E’ evidente che stiamo parlando di una processione unica nel suo genere. Stiamo parlando di una processione dove ritualità e tradizione, teatralità e passione, drammaticità e gioia, suspense e esultanza s’intrecciano. S’intrecciano incredibilmente per scatenare nel volto dell’osservatore un’espressione di ammirazione combinata a incredulità e stupore, più qualcos’altro.

Il più qualcos’altro della Varia di Palmi sta nella possibilità di vedere di cosa stiamo parlando, e per tentare di vedere dobbiamo trascurare ogni possibile spiegazione. Il rischio sarebbe ridurre la Varia di Palmi alla nostra spiegazione, stiamo pur parlando di un patrimonio dell’umanità.

E allora possiamo vedere che la Varia di Palmi si caratterizza di un complesso e articolato impianto rituale. E, benché la processione della macchina scenica duri circa 15 minuti, costruire il carro allegorico richiede duro lavoro e conoscenze tecniche tramandate da generazione in generazione.

Una complessa ritualità

L’Animella e u Patraternu sono scelti con una rigida procedura entrambi a seguito di una pubblica votazione, e devono necessariamente adottare una condotta fissata nella e dalla tradizione. Per esempio, entrambi devono superare la prova di coraggio.

La Varia di Palmi in Calabria

In altri termini, l’Animella e u Patraternu vengono posti in cima alla Varia per valutare se tengono l’aria dimostrando di essere idonei al ruolo che gli spetterà la domenica della festa. L’Animella e u Patraternu sono condotti alla prova di coraggio sulle travi che serviranno al trasporto della Varia e che saranno posizionate sotto u Ccippu. E’ la cerimonia dell’offerta delle travi, travi portate a spalla dagli Mbuttaturi.

Così, durante la prova di coraggio, il capomastro fa oscillare energicamente i sostegni in ferro ai quali l’Animella e u Patraternu sono assicurati simulando la scasata. Cioè la partenza della Varia di Palmi che provoca un’oscillazione di oltre un metro e mezzo e il successivo movimento della macchina votiva durante il trasporto.

Ma prima ancora, u Ccippu è qui trasportato la mattina del 16 agosto con cerimonia rituale detta A’ calata d’u Ccippu. Durante a’ calata d’u Ccippu l’enorme base di quercia è imbracato con corde e il suo trasporto è accompagnato da motivi musicali e marcette suonate dai Tamburinari e dalla banda musicale con il ballo dei Giganti Mata e Grifone e del Cavalluccio.

Per finire, e precisamente il sabato che precede l’ultima domenica di agosto, la Varia di Palmi è preceduta dalla processione della Madonna della Sacra Lettera e del Sacro Capello. Si tratta della processione dell’immagine della Madonna della Sacra Lettera portata a spalla su una varetta. Preceduta dalla reliquia del Sacro Capello di Maria su un modello di Vascello trasportato a spalla e con un ritmo che ricorda il movimento ondoso di una barca.

La Varia di Palmi in Calabria

La preparazione dell’Animella

La storia racconta che il Sacro Capello della Vergine giunto a Palmi da Messina nel 1582 fu custodito nella casa del signor Peppe Tigano. E’ quindi affidato ai suoi discendenti il privilegio di ospitare e preparare l’Animella il giorno della Varia di Palmi.

In casa Tigano l’Animella è accolta con grande devozione, qui viene preparata emotivamente e spiritualmente al ruolo di Maria assunta in cielo. Viene istruita sul portamento rituale da tenere, consuma un pranzo rituale con tutta la famiglia e riceve in dono il vestito cerimoniale che indosserà assistita dalle donne di casa Tignano. Qui è invitato anche u Patraternu che trascorrerà qualche ora con l’Animella prima del congedo.

Il corteo

Nel pomeriggio del giorno di festa da Piazza I Maggio prende avvio un corteo in cui sfileranno tutti i figuranti della Varia di Palmi. Il corteo è aperto dal Palio di Palmi fatto roteare dal portatore. Seguono i portatori del Sodalizio della Madonna della Sacra Lettera con la portantina dell’Animella e i Mbuttaturi delle 5 Corporazioni con le rispettive insegne (i Contadini, i Marinai, gli Artigiani, i Bovari e i Carrettieri).

Dietro i Mbuttaturi sfilano u Patraternu, le Animelle e i Padreterni delle precedenti edizioni, i 12 Apostoli, gli Angioletti, i Tamburinari e la banda musicale.

La Varia di Palmi in Calabria

Il corteo è chiuso dal sindaco di Palmi con gli amministratori cittadini nonché gli ex sindaci della città e i rappresentanti di altre città. Così disposto il corteo si dirige verso casa Tigano.

A casa Tigano l’Animella si affaccia dal balcone per offrire una rosa ai Capostanga delle 5 corporazioni. Cioè i portatori che occuperanno la prima posizione sotto le rispettive travi, per essere poi accompagnata dal Sindaco sulla portantina adornata con palme e fiori.

Dopo il saluto ai genitori, l’Animella è accompagnata davanti al Duomo dove attende u Patraternu, qui riceverà la benedizione dell’Arcidiacono.

La Varia di Palmi in Calabria

A questo punto il corteo si dirige verso la macchina votiva ancora nascosta al pubblico. Tutti i figuranti vengono assicurati al loro posto. I circa 200 Mbuttaturi si posizionano sotto le rispettive travi e numerosi Palmesi tendono le corde disposte ai due lati della macchina scenica.

La Scasata e il trasporto della Varia di Palmi

Alle 18 in punto, a seguito di un colpo di cannone, i circa 200 Mbuttaturi e i Palmesi alle corte effettuano la scasata della macchina scenica. Scasata che provoca un’oscillazione dell’Animella di oltre un metro e mezzo, per avanzare velocemente per tutto il percorso rituale di circa 700 metri su Corso Garibaldi.

La Varia di Palmi in Calabria

Naturalmente la piazza è gremita di gente, così come i marciapiedi, i balconi, le terrazze e addirittura i tetti delle case. In un’atmosfera carica di euforia la Varia di Palmi incede maestosa su Corso Garibaldi.

L’Animella a 16 metri di altezza benedice la città e tutti i convenuti tracciando ripetutamente il segno della croce con la mano destra e salutando il pubblico. U Patraternu l’assiste e la protegge stendendo la mano sull’asta quasi a sorreggerla. Gli Angioletti sventolano bandierine ruotando intorno alla macchina scenica. I 12 Apostoli salutano la folla mentre e i Palmesi alle corde continuano a tirare con forza.

La Varia di Palmi in Calabria

Il passaggio della nuvola bianca da Piazza I Maggio è spettacolare, emozionante. Velocemente la Varia raggiunge il fondo di Corso Garibaldi che coincide con il punto dove Palmi si affaccia a strapiombo sullo Stretto di Messina. E’ il tramonto e qui l’Animella guarda e saluta lo Stretto.

A questo punto la macchina scenica si ferma per il cambio di direzione. U Patraternu attraverso un congegno meccanico ruota il seggiolino dell’Animella verso la città di Palmi. I Mbuttaturi alle travi invertono il senso di marcia, si girano le corde e la Varia farà definitivamente rientro in Piazza. Se prima alla testa della Varia di Palmi compariva il sole ora compare la luna.

L’arrivo in Piazza

All’arrivo in piazza la Varia finalmente si ferma. L’Animella continua a benedire e salutare la città e u Patraternu continua ad assisterla. I Mbuttaturi salgono sulle travi esprimendo entusiasmo e soddisfazione. Gli Angioletti continuano a sventolare le loro bandierine.

La Varia di Palmi in Calabria

A questo punto l’Animella sarà presa in consegna dai vigili del fuoco per essere messa in sicurezza sul braccio meccanico e portata giù, assistita ancora una volta da u Patraternu. E’ lui che sfilerà dalla sua sacca e consegnerà ai due Vigili del fuoco la chiave che aprirà il lucchetto del seggiolino dove siede l’Animella.

Dal braccio meccanico, infine, l’Animella viene adagiata sulla portantina di legno ghirlandata da fiori e palme e ancora trasportata a braccia tra la folla fino al palco dove la attendono le autorità. Qui l’Animella riceverà alcuni doni e con emozione e lucidità comunicherà la sua incredibile esperienza a tutti i convenuti.

Leggi anche: La processione di San Rocco di Gioiosa Ionica in Calabria

La Varia di Palmi: un esclusivo patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO

E’ evidente che la Varia di Palmi è un esclusivo patrimonio orale e immateriale dell’umanità dell’UNESCO. Un patrimonio tra i più esclusivi che ci sia, e in questa esclusiva e assieme inclusiva tendenza alla complessità è consigliato trascurare ogni spiegazione.

E consigliato trascurare ogni spiegazione perché si tratta, anche, di un incredibile dono. Un’esplosione di energia, un trionfo di passione e gioia, un regalo, l’omaggio di un esclusivo patrimonio che i Palmesi donano gratuitamente all’umanità. E l’umanità ringrazia.

A presto, Sergio.

Ps: per approfondire si consultino le Schede di Catalogo BDI, sul sito web dell’ICCD, compilate dal Dott. Tommaso Rotundo nel 2010 nell’ambito della ricerca: Inventario patrimonio culturale immateriale Convenzione Unesco 2003. Le Feste delle grandi macchine a spalla: festa della Varia di Palmi.

Le foto sono tratte dalla pagina Facebook Varia di Palmi.


Ciao, sono Sergio Straface e sono un Antropologo. Mi occupo di ricerca etnografica e lavoro nel Marketing e nel Management dei Beni Culturali e del Territorio. Qui scrivo di tradizioni popolari e folklore – ricette e food – religiosità popolare – reportage – comunità storico-linguistiche calabresi – abbazie, chiese, conventi e santuari… insomma tutto quello che ha a che fare con l’universo etno-antropologico soprattutto in Calabria. Vai al Blog
    

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